Non respingiamoli, ma preveniamo le loro partenze.

Questa che segue è una storia abbastanza abituale per un popolo che vive della fragilissima economia da pastorizia nomadica; ossia fatta di pendolarismo tra i pochi punti acqua e gli scarsi pascoli di zone desertiche aride e semiaride.

Questa mamma J.M. con i suoi 2 figli, erano stati tutti registrati nel programma HBC del Progetto Sololo. Dopo 6 mesi dalla registrazione, è volontariamente uscita dal programma per trasferirsi a vivere in un’altra area lontana dalle zone servite dal progetto. Successivamente poi, circa 8 mesi fa, è andata a vivere in Somalia. Nell’agosto ultimo scorso è tornata a risiedere a Sololo con i 2 bambini e ha chiesto la riammissione nel programma del Progetto Sololo.

Difficile comprendere le reali motivazioni per questi spostamenti. Di certo c’è la ricerca di una vita migliore.

Sono “migranti interni all’africa”. Sono mossi dalle stesse motivazioni (fame ed insicurezza fisica) che spingono, chi di loro se lo può permettere, ad intraprendere i ben più lunghi e pericolosi viaggi verso l’europa.

Il team di gestione, ossia il Management Team del Progetto Sololo, in un primo momento ha rifiutato la richiesta di riammissione ricevuta da questa donna.

Successivamente la donna si è ammalata e non ha potuto affrontare con continuità il trattamento con gli ARV, e, a seguito di una infezione polmonare, è stata ricoverata presso l’ospedale di Sololo. La sua assicurazione sanitaria nazionale NHIF, garantita da Cipad a tutti i beneficiari del Progetto Sololo, non era più attiva, dopo che il pagamento era stato interrotto a seguito del suo allontanamento dal programma.

Migranti respinti al punto di partenza: per essere stati rifiutati dove arrivano; per gli stenti legati alle difficoltà che incontrano e che sgretolano la speranza con la quale erano partiti; per malattie a loro prima sconosciute; …

Il Comitato di gestione di OVC durante la riunione del del 15/09/2022. ha sollevato il caso di J.M. per rivalutare la sua richiesta di riammissione.

Considerata  la sua situazione della carestia attuale; la necessità di cure mediche costanti per il genere di patologia cronica che affligge questa mamma e la necessaria assistenza che si renderà sempre più indispensabile per la crescita dei 2 bambini, tutti sono stati unanimemente d’accordo a riammetterla nel programma.

Riceverà tutti i servizi a partire dal prossimo mese di ottobre 2022.

Tuttavia nel frattempo saranno subito effettuate le visite da parte dell’infermiere e dell’assistente sociale per un aggiornamento a riguardo delle loro condizioni e per gli eventuali primi interventi di emergenza; tra questi di sicuro l’immediata riattivazione dell’assicurazione sanitaria NHIF a partire dal mese di settembre.

Purtroppo, son certo che ora sta temendo che il loro futuro non sarà più lo stesso. Ossia quello che avrebbero incontrato se fosse rimasta a Sololo, senza intraprendere i “viaggi della speranza”.

Ora realizza di essere ancor più disperata (senza speranza), malata cronica e con una maggior sofferenza interiore data dalla preoccupazione per i suoi figli che potrebbero non avere più ciò che lei sognava di riuscire a dargli.


Io, però, penso che anche questa volta stia sbagliando i calcoli.

Saranno seguiti da Cipad così lei verrà curata ed i figli potranno studiare …

grazie a voi che sostenete il Progetto-Sololo.

Basterà l’attivazione di un SaD (Sostegno a Distanza) con 250 euro all’anno.

Se puoi … pensaci.

Aiutateci ad aiutarli ad aiutarsi … a casa loro.


 

Non respingiamoli ma preveniamo le loro partenze,

facendoli stare bene a casa loro.