“Vivendo” il Progetto Sololo, …

… ci si può anche ritrovare, senza volerlo, a doversi confrontare  con alcune delle “domande esistenziali” che gli esseri umani si pongono da sempre.

Purtroppo di norma, un “boomer” come me, dopo aver pronunciato poche parole è già etichettato e arbitrariamente posizionato o da una parte o dall’altra e questo pregiudizio non lo lascerà più. Sembra impossibile riuscire ad immaginare che, oltre allo stare solo da una parte, c’è anche l’avere una posizione individuale che mescola in se parti di tutte le parti, che vengono scelte e fatte proprie dall’individuo, che poi vi aggiunge in più le proprie idee che ne deriva. Capire questo, significherebbe imparare ad ascoltare l’altro come portatore di una sua ricchezza, comunque unica nel suo genere. Si cresce confrontandoci con il diverso. Per ciò, ogni tanto mi sento di condividere qualche parte della mia posta.

Caro amico, rispondo alla tua domanda con la quale, se ho ben capito, sostanzialmente mi stai chiedendo se i sentimenti e le emozioni hanno un substrato biologico. La mia risposta è: Si.

Tuttavia, seppure questa risposta mi aiuti a capire qualcosa, non risolve il Mistero della Vita. Sperando di non romperti gli “specchi”, cerco di esprimerti il pensiero che ho fatto mio, leggendo e ragionando su quello di altri (“le frontiere della scienza” National Geographic). L’esperienze vissute a Sololo, mi hanno aiutato molto …

“Empatia e Neuroni specchio”

Empatia: è il “mettersi nei panni di qualcun altro”; è il “coinvolgimento affettivo di una persona in una realtà estranea, che permette di percepire, condividere e capire ciò che l’altra persona sente”.

Osservare ciò che fanno gli altri è il punto di partenza per capirli. Comprendere il significato dell’esperienza vissuta da altre persone, non attraverso le loro spiegazioni, ma grazie a una comprensione diretta dell’esperienza, quasi reale di tale situazione. All’azione si associa l’emozione e il sentimento. Sono le emozioni e i sentimenti a spingerci a muoverci e a vivere. Di fatto, sono i responsabili di quasi tutto ciò che facciamo.

Conosci i neuroni specchio ?

I “neuroni specchio” sono un tipo di cellule nervose, presenti in diverse regioni del cervello, che si attivano inconsciamente vedendo un’altra persona compiere azioni: ridere o farsi male, e si attivano anche quando noi eseguiamo le stesse azioni. L’osservazione delle azioni altrui si rispecchia in noi e l’interpretazione dell’altrui motivazioni si arricchisce delle nostre motivazioni ed esperienze, portandoci alle nostre scelte e quindi azioni. La scelta dell’azione adottata ci rende responsabili, non le sue conseguenze.

I neuroni specchio sono parte del substrato biologico che consente l’empatia.

Ne deriva: Responsabilità e Mistero.

La scelta

Ciò che siamo costretti a vedere (tutta la realtà che ci circonda) + ciò che scegliamo di vedere (i nostri interessi che selezioniamo dalla realtà) + le nostre esperienze vissute e che viviamo o progettiamo di vivere, grazie alla plasmabilità del cervello, = sono le basi di ciò che proviamo; ossia: delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti e dunque delle nostre scelte che si traducono in azioni. Di queste siamo responsabili; con queste ci auto giudichiamo e ci giudicano, a prescindere dai risultati ai quali portano.

L’eterna domanda: Chi siamo?

La coscienza di me; l’immutabile “Io” che avverto essere dentro di me; “il me stesso, unico”; quello che resta sempre “lui” fin dal primo momento della ragione alla senilità, è compresente con il substrato biologico. (connettoma, trasmissione del segnale, genetica)

Qui risiede, a mio parere, il mistero della vita: questo ”Io” è mortale o immortale ?

 

Il Mistero: l’”Io” è mortale o immortale ?

mortale: se è il prodotto funzionale del suo substrato biologico, che è il cervello nel corpo umano destinato a finire;

immortale, poiché eterno: se è lui che utilizza il substrato biologico fino al suo esaurimento, ossia il cervello nel corpo umano destinato a finire, per poi migrare in un’altra realtà ancora a noi sconosciuta e … così via


Constatato che l’Io è sempre compresente con il substrato biologico (che è in gran parte ancora da scoprire), ci si chiede se ne sia il prodotto funzionale o se ne sia un utilizzatore temporaneo. Ognuno è chiamato a fare la propria scelta. Non si può non scegliere. “Fai la tua scelta, prima che passi il treno; scegliere di non scegliere equivale alla scelta negativa poiché il treno passa comunque”. Il mio “Io” ha scelto di salire sul treno; se credi, possiamo parlarne.