Lo sai fino a che punto ?

Il tuo aiuto per Cipad è di vitale importanza ! Lo sai fino a che punto ?

Tempo d’estate, tempo di vacanze, tempo dove c’è più tempo per riposare e più tempo per approfondire gli argomenti che ci interessano, quelli che non si ritengano prioritari nella vita di tutti i giorni.

Se l’interesse per Sololo rientra in questo genere, caro “lettore interessato”, il primo aspetto che ti suggerirei di conoscere meglio riguarda la sostanziale importanza che ha il tuo aiuto per la gente che vive a Sololo. Non è facile da spiegare, senza essere fraintesi.

La popolazione di Sololo sta vivendo lo stesso dramma descritto nella “pubblicità informativa” che le famose e grandi “organizzazioni umanitarie” stanno conducendo per la raccolta di fondi a sostegno del loro operare nel “corno d’africa”.

Il “corno d’africa” è una vasta area che non può essere raggiunta tutta con aiuti in modo capillare. Di conseguenza l’opera delle grandi organizzazioni si concentra nelle aree maggiormente popolate.

 A Sololo non sono presenti le grandi organizzazioni umanitarie.

Ne deriva che

  • Quella “pubblicità” capillare e spesso “pietistica”, che appare anche nella nostra TV nazionale, è finalizzata a sostenere gente che non vive a Sololo, pur se Sololo è localizzato nel corno d’africa.
  • se si vuole aiutare la gente di Sololo, ci si può rivolgere alla piccolissima e sconosciuta organizzazione locale denominata Cipad che opera li da circa 20 anni
  • sostenere le opere delle grandi organizzazioni è un fatto meraviglioso; ma distogliere fondi a Cipad equivale a ridurre la possibilità di aiuto a persone che non hanno la possibilità di riceverlo in modo significativo e continuato da altri.

La popolazione dell’area di Sololo:

– è per l’83% (dati ufficiali internazionali) sotto alla soglia di povertà che è definita nel reddito di un dollaro al giorno,

– è duramente colpita dalla siccità ma ancor più dalla conseguente carestia,

– ha visto aumentare il numero dei suoi “estremamente poveri” e tra questi crescere il numero degli affamati.


Può sembrare paradossale che:

  • le persone sostenute da Cipad, ammesse al Progetto Sololo proprio per la loro estrema povertà, oggi siano tra quelle che vivono “meno peggio” a Sololo.
  • Cipad avrebbe la capacità, tecnica, organizzativa e gestionale, per farsi carico senza ulteriori costi significativi, di un maggiore numero di persone in “povertà estrema”.
  • I “poveri estremi” che vivono tra i “poveri” che per condizioni non sono in grado di aiutarli, hanno nessuno a cui rivolgersi per ottenere sostegni.
  • Cipad ogni mese non sa se avrà i fondi sufficienti per affrontare i costi del mese successivo per sostenre il massimo numero di persone che gli è possibile in rapporto a quanto riceve,
  • Cipad quindi ripropone sempre la richiesta di essere aiutato a poter accogliere e sostenere “uno in più”… “uno in più a sopravvivere” . Per ogni sostegno a distanza (SAD) attivato con 250-euro/all’anno (pagabili anche in rate semestrali o mensili), può farsi carico di un minore o di un anziano/a in più.

Pino, desidera precisare inoltre:

  • che non condivide lo stile “pietistico” di certa pubblicità “buonista”; mi appare essere una sorta di mancanza di umanità nei confronti dei bambini, spesso agonici, e di chi è costretto, come me, a subirla vedendola comparire spesso non aspettata. Quel genere di pubblicità forse andava bene quando si doveva informare dell’esistenza del problema. Credo che chiunque oggi lo conosca anche nella tragicità dei suoi effetti. Meglio sarebbe parlare delle cause e del come contrastarle.
  • Cipad ai suoi sostenitori non chiede “pietismo”; cerca di “fidelizzarli” chiedendo “solidarietà”. Quella che si matura quando si sanno comprendere i problemi degli altri e si entra in empatia con chi ha bisogno. Per questa ragione, la storia che Cipad racconta deve essere sempre vera, attuale e sostanzialmente accurata. Deve raccontare quello che si vive giorno per giorno camminando vicino a chi ha bisogno.
  • No al pietismo; sì alla testimonianza delle difficoltà e di quanto sarebbe necessario per superarle.
  • Cipad ogni giorno incontra enormi difficoltà nella raccolta fondi e non gli fa di certo piacere che la sua povertà possa servire a raccogliere fondi per aiutare altri …
  • Cipad la “sua povertà” la “vende” per sè; poiché è una delle pochissime risorse che possiede in grande abbondanza ed è convinto che vada “globalizzata”.
  • Io, pino, non parlo mai di Cipad e del Progetto Sololo come se fossero “mie proprietà”. Li ho aiutati a nascere e a crescere; ora sono un loro consulente. Fisicamente nulla è di mia proprietà e moralmente tutto appartiene a tutti coloro che lo hanno sostenuto e continuano a farlo potendo dire a ragione: E’ “roba nostra”!