… è stata un forte esperienza …

(... e se lo dicono loro ...)

Gufu Guyo - Presidente CIPAD

Negli ultimi 2 giorni ho visitato le case dei beneficiari del progetto di assistenza sociale.

Per me è stata un forte esperienza.

Mai avevo avuto l’opportunità di parlare con loro e  di valutare così bene le situazioni.

Riporto le mie osservazioni generali, su come vivono e trascorrono le loro giornate.

1.) sono molto anziani e i loro corpi si sono ristretti, la pelle è rugosa, le orbite infossate e le ossa pronunciate (malnutrizione e disidratazione)

2.) Il 52% di loro dipende totalmente dall’aiuto di altre persone che fanno da tutori per tutte le loro esigenze come mobilità, lavarsi, mangiare e persino vestirsi. La maggior parte dei tutori è stata capace di mantenere una buona cura dei loro corpi e dei loro vestiti.

3.) N°4 di loro vivono in case fatiscenti che li espongono a condizioni antigieniche.

4.) Il 75% di loro non possiede utensili o suppellettili per la casa

5.) La maggior parte non ha un luogo di cottura; si affidano ai parenti.

6.) Il 75% non può mangiare cibi solidi. Vivono di porridge e latte.

7.) Il denaro dato loro da CIPAD è stato tutto speso per cibo, in particolare latte.

8.) A causa dell’alto livello di povertà,  non c’è un buon comportamento finalizzato alla prevenzione e al mantenimento del loro stato di salute.

9.) Le patologie che prevalgono sono i disturbi generali dell’età; incluso artrite, gonfiore delle ghiandole e paralisi parziali.

La mia opinione è che i beneficiari abbiano bisogno:

– di maggiori cure; soprattutto riguardo alla salute;  È molto importante che possano essere supportati dalla copertura assicurativa sanitaria nazionale (NHIF). Così potrebbero essere visitati negli ambulatori e curati in ospedale, piuttosto che dai guaritori tradizionali e dai buoni consiglieri.

– di un’infermiera che li visiti periodicamente dando consigli sui loro problemi di salute. Istruendo e supervisionando a riguardo dei necessari massaggi ed esercizi fisici.

– di un maggior sostegno economico; Se il fondo ce lo consente, occorre aumentare il numero dagli attuali 25 beneficiari portandolo almeno a 50 e sarebbe necessario anche aumentare gli importi del danaro che è già distribuito da CIPAD.