Io, “boomer”, la penso così.
La frase e le considerazioni che seguono non sono mie, ma le condivido totalmente.
La prima volta che sentii pronunciare “Pensa Globale e agisci nel Particolare” era il 1968, gli anni della “Contestazione”. Mi sembrarono parole così banali, nella loro sostanziale evidenza, che le ritenni condivise e condivisibile da chiunque.
Lo erano e lo sono; semplicemente è che allora non consideravo che c’era, e ci sono ancora, persone che le approvano e condividono solo in apparenza; per un proprio personale interesse; “Cicero pro domo sua”.
Tanti discorsi commoventi e demagogici, quanto inefficaci, che seppelliscono la speranza dei poveri. La loro speranza è che i ricchi rinuncino a qualcosa, che non li farebbe diventare poveri ma semplicemente solo un pochino meno ricchi.
La loro speranza è quella di avere pace, giustizia, rispetto dell’ambiente, scambi commerciali equi … per prevenire quel momento che renderà ineluttabile “l’esplosione della collera dei poveri”, condannando tutti alla violenza del terrorismo e della guerra.
La frase “Pensa Globale e agisci nel Particolare”, suggerisce che occorre possedere una sintetica visione di insieme della complessa realtà mondiale per avvicinarsi a poter cogliere il come le nostre scelte quotidiane, quelle difficili come quelle semplici, pesino realmente nella costruzione di un “mondo migliore”.
Inoltre è indispensabile avere una visione globale dei traguardi da raggiungere, per cogliere il valore universale ed il forte peso del corretto agire quotidiano di ognuno. Qualsiasi agire, grande o piccolo che sia; pur se non può esistere un agire che, secondo questi traguardi universali, possa essere definito “piccolo”.
Tutti i soggetti sono “tasselli”, consapevoli o meno, costituenti un unico oggettivo infinito puzzle, che ognuno desidera possa essere Perfetto per tutti. Perfetto, ossia: che consenta a ogni individuo di realizzarsi in pienezza per ciò che potenzialmente è alla sua nascita e possa poi vivere integrato con tutti, nella sua individuale, unica ed irripetibile differenza dagli altri. “Vivere in pienezza”. Valorizziamo le differenze nel quotidiano e promuoviamo la riconciliazione difendendo i diritti umani e la non violenza
La frase “Pensa Globale e agisci nel Particolare” , per concretamente aderirvi con atti costruttivi, chiede un impegno individuale continuo affinchè tutti abbiano la possibilità di “vivere in pienezza”; in altre parole chiede di scegliere ed accettare di divenire, non solo “cittadini del mondo”, bensì “cittadini dell’Universo”.
Molti come me, più di quanti si creda, non riescono ad abituarsi, e/o voltare altrove lo sguardo da Sololo, che mostra gli effetti dell’autentica povertà basata sull’ingiustizia; Sololo non è diverso da quanto è presente in moltissime altre parti dell’Africa.
“Pensare globale” non consente di accettare che la “forbice tra chi possiede (senza meriti) e chi non possiede (senza colpe)” si allarghi sempre di più e che la “vita in pienezza” possa essere un privilegio riservato a pochi.
Da questa visione “Globale” nasce la spinta e la forza a dover agire, con costanza e perseveranza, nel ripetere sempre la scelta di adesione a vivere il quotidiano in modo “Particolare”.