A proposito di “educare” …

Io, “boomer”, la penso così.

Rispondo alle tue riflessioni, riproponendo il mio pensiero.

E’ vero che i bambini, nel periodo delicato dell’adolescenza, crescono in fretta e che quelli più grandicelli necessitano di particolari attenzioni; specie quando si manifesta il “disagio giovanile”. Quando dirompono i cambiamenti nel corpo e nei sentimenti, s’impone il bisogno di una appropriata educazione al vero significato di diventare adulti. Per fare questo, è importante che diventino consapevoli delle proprie responsabilità, attuali e future, verso se stessi e verso gli altri.

L’errore più grave che un educatore può commettere, è il plagio del minore mediante l’imposizione del proprio modo di pensare; ritenuto essere il migliore in assoluto. Nessun adulto deve soffocare, attraverso condizionamenti precoci, la libertà di scelta di individui ancora in crescita.

Educare nel rispetto del libertà individuali, significa trasmettere la consapevolezza dell’appartenenza alla propria cultura; insieme al far sapere che il mondo non è piccolo e va ben oltre ai confini del proprio villaggio e dell’area di Sololo.

Oltre c’è un intero mondo, molto grande che li aspetta. Un mondo che necessita di essere migliorato. Per farlo, occorre esserne pronti avendo acquisito un profondo rispetto delle diverse culture, tradizioni, religioni, lingue e comportamenti altrui.

Il mio sogno è che questi minori del nostro Villaggio Obbitu possano restare “Borana” e diventare “cittadini del mondo”.

Essere Borana è una fortuna per un minore, poichè l’autentica cultura borana ha in sé le basi fondamentali della democrazia. Cultura che si presta a preparare giovani, proprio per i valori tradizionali maturati in un lungo passato; non saranno più pastori nomadici ma pionieri di un futuro che loro, non noi, parteciperanno a costruire.

Per renderli veramente liberi di saper scegliere, dobbiamo crescerli informandoli verso tutte le possibili direzioni, senza indottrinarli in una unica strada.

Dobbiamo crescerli come se fossimo certi che tra loro vi sia il futuro Presidente del Kenya; forse anche donna. Leaders illuminati al servizio di tutti per costruire il mondo unendo, piuttosto che dividendo in gruppi e fazioni. Non sprechiamo queste nostre opportunità, possiamo farlo usando il “Progetto-Sololo”.

Creiamo la “curiosità intellettuale” nei nostri ragazzi.

Gli anziani borana sono dei preziosi riferimenti per generare la “la consapevolezza dell’ appartenenza culturale”. Sono i preziosi detentori dei valori di una cultura che si tramanda oralmente e sono la biblioteca vivente della storia pregressa.

Valorizziamo la scuola, sottolineando che il “Sapere” è un dato oggettivo, mentre i comportamenti individuali sono la scelta soggettiva di come ognuno lo utilizza.

Sono giovani che dovranno vivere nella “globalizzazione”. Li aspetta un mondo che corre verso il futuro in modo sempre più veloce.

La pista asfaltata; la corrente elettrica; l’aereoporto internazionale di Isiolo; la ferrovia; il nuovo porto a Mombasa … tutto questo diventerà un fiume in piena che travolgerà sul suo percorso chiunque verrà trovato impreparato ad accoglierlo e a gestirlo.

Prepariamo i nostri ragazzi a fare del loro meglio non solo per la società borana o kenyana, bensì per il mondo intero che diverrà sempre più collegato.

L’integrazione tra culture, se avranno scelto di essere tra loro rispettose, potrà garantire la Pace che si basa sulla Giustizia. Qualsiasi altro “isolamento settoriale” porterà a dare o a subire ingiustizia, che a sua volta è all’origine dei conflitti e delle guerre. Ogni guerra non ha senso.

Io, “boomer”, la penso così.